Inizialmente la nazione greco-illirica seppelliva i suoi morti all’interno del cortile della vecchia chiesa di San Spiridione senza alcun rito funebre. Fu appena nel 1772 che l’imperatrice Maria Teresa d’Austria diede il permesso ad essa di costruire un proprio cimitero. Nel 1785 i serbi si separarono dai greci e costruirono il nuovo cimitero e la cappella sul terreno nella zona della Barriera Vecchia. Un secolo più tardi, a causa dello sviluppo urbanistico della città, la comunità serba fu costretta di spostare il cimitero e così venne costruito l’odierno cimitero con la cappella dedicata a San Giorgio. Tutti i resti furono esumati e spostati dal vecchio cimitero in città a quello nuovo.
La cappella di San Giorgio è una piccola palazzina costituita da una navata e dotata del portico armoniosamente proporzionato e sormontato da un piccolo campanile aperto. Nella facciata a sinistra dell’entrata è incorporata una pietra tombale eretta da Sava Damaskin di Nemet “in ricordo della sua bella moglie Ekaterina, nata Teodorovich, che all’età di ventiquattro anni, dopo cinque anni di onorato matrimonio, lasciando due amate figlie” morì il 13 ottobre 1930. Nel pavimento sottostante è posizionata una lastra commemorativa la quale testimonia che lì è sepolta la vedova Ana Georgijeva Teodorovich, nata Palicuchia, deceduta il 26 luglio 1833. A destra dell’entrata, invece, troviamo un’altra lastra eretta in memoria di Anastasija Risnich deceduta il 27 dicembre 1829.
In questo cimitero sono stati sepolti i discendenti di alcune eminenti famiglie triestine le cui sfarzose tombe decorate in maniera ricca testimoniano il loro prestigio e potere economico. Alcune di queste tombe sono decorate con rilievi di marmo, mentre altre vantano busti degli stessi deceduti. Le decorazioni, a volte anche le stesse lapidi, appartengono prevalentemente allo stile classico; il dettaglio più ricorrente sono le stele decorate con bassorilievi. I temi usati nelle decorazioni sono appartenenti all’ispirazione classica: la tristezza e il dolore per la morte della persona defunta. Così, la tomba di stile classico del giornalista e medico Dr Dimitrije Frussich è decorata con un rilievo riportante alcune donne che piangono sopra l’urna nella quale si trovano le ceneri del defunto Dr Frussich . Un altro rilievo con le figure di due giovani uomini che stanno accanto ad un’urna adorna la tomba di Lazar Bajovich. La tomba di Anastasia Czvetcovich, deceduta il 1 gennaio 1854, spicca per la sua monumentalità. In questa grande tomba, eretta da suo marito Cristoforo Popovich, troviamo i busti di alcuni membri della famiglia Popovich. Le decorazioni, scolpite con un’abilità straordinaria, sono state fatte nella locale officina dello scalpellino Antonio Bosa.
Lungo la parete orientale del cimitero si trovano le sontuose tombe della famiglia Haggiconsta, del capitano Andrea Raicevich e di Stevan Ivancovich. Nelle decorazioni di queste tombe prevale l’uso degli elementi tradizionali. La più sontuosa è quella di Stevan Ivancovich con una figura femminile seduta, opera dello scultore croato Ivan Rendić del 1883/1885. All’epoca Rendić abitava a Trieste dove aveva la sua officina.
Oggi queste ricche e sfarzose tombe sono ricoperte di edera versando in uno stato di degrado; gli ultimi membri di queste famiglie infatti sono morti ormai da tempo. Sono rimasti soltanto questi racconti in pietra a testimoniare i loro successi, grandi e piccoli.